APPUNTI DI GIANLUCA LORIGLIOLA
CARRATTERISTICHE
LETTERARIE
SEQUENZE
-
Possono essere dinamiche ( procedono) o statiche ( non fanno
procedere l’azione);
-
Narrative: raccontano le vicende e delle azioni dei
vari personaggi e contengono verbi d’azione ( dinamiche );
-
Descrittive: contengono descrizioni di personaggi,
luoghi, situazioni. Possono essere oggettive, quando l’autore non esprime
alcuno suo parere, mentre sono soggettive quando esprime alcuni suoi giudizi (
statiche);
-
Dialogiche: sono le sequenze in cui i personaggi
parlano. Possono essere sia dinamiche che statiche;
-
Riflessive: contengono i pensieri dei personaggi (
statiche );
-
Espositive: contengono informazioni, spesso sotto
forma di elenco
Personaggi e tipi:
-
personaggio (dinamici)= persona che appare durante la
narrazione, non ha molte caratteristiche che cambia durante il racconto e di solito
non sono i protagonisti;
-
Tipo (statico) = colui che mantiene una personalità
costante durante tutto il racconto.
Fabula ed intreccio
-
-fabula:ordine
cronologico degli eventi.
-
-intreccio:ordine
in cui l’autore racconta gli eventi.
GENERI LETTERARI
FIABA:
Caratteristiche della fiaba
Schema della
fiaba di Propp
Situazione iniziale
↓
Rottura dell’equilibrio
↓
Peripezie
↓
Conclusione
Ruoli fondamentali di Propp
Eroe, antagonista, falso eroe,
mandante, mentore, aiutante, il sovrano e la principessa
Principali funzioni di Propp
Allontanamento, divieto, infrazione,
danneggiamento + mancanza, partenza, conseguimento del mezzo magico, vittoria,
ritorno, persecuzione, arrivo in incognito, identificazione, smascheramento,
nozze.
In una fiaba l’ordine delle funzioni
non muta mai ma non è necessario che ci siano tutte.
Differenze tra fiaba e favola
Fiaba
Racconta fantastico, tramandata
oralmente, confluiscono bellezze ed orrori del mondo reale sottoforma di
oggetti magici o personaggi.
Favola
Nasce come storia scritta in prosa o
versi con intenti pedagogici e moraleggianti, molto spesso i personaggi sono
animali.
La morale è esplicita
Somiglianze tra fiaba ed epica
Entrambe hanno una origine orale.
Sono alle origini della narratologia
Fiaba: sviluppa sogni/desideri delle
persone comuni
Epica = sviluppa argomenti più elevati
adeguate a classi ricche
Storia della fiaba
Primo/secondo secolo
d.C.: fabula milesia, in Grecia e a Roma
↓
Sono narrazioni
Inizio di tutto, dei romanzi alla base della
narratologia
Terzo secolo d.C.:
Apuleio (autore) scrive: la metamorfosi e l’asino d’oro
Tardo latino: origine
scritta della fiaba
↓
“La
bella fabella” – La bella fabula
↓
Favola
di amore e di psiche che contiene
l’elemento tipo della fiaba
Diciottesimo/Diciannovesimo
secolo: i letterati cominciano a trascrivere le fiabe non rivolte soltanto ai
bambini
GIALLO
Storia del
giallo
Dall’830
l’uomo riscopre il realismo, viene rivalutato il sentimento (romanticismo), l’intellettuale vive una crisi.
Nell’890 gli intellettuali
non sono più necessari nella società. Le competenze scientifiche, vanno
un’impennata tale che permette di sviluppare una società industrializzata.
Esaltando il gusto il per la narrazione realistica, lo scrittore può produrre
un documento umano. Il positivismo di basa sulla scienza, il mondo si basa
tutto sulle leggi scientifiche.
Il
positivismo si basa sulla fiducia dell’uomo che ha verso la scienza e il
miglioramento.
Questa grande
fiducia fa si che venga trasportata nei romanzi, che diventano più scientifici
Conan Doyle crea Sherlock Holmes, che grazie al metodo
scientifico e l’intuizione riesce a risolvere i casi più strani/difficili.
NARRATIVA REALISTICA
Reale è tutto
ciò che attiene a noi esseri viventi, che ci circonda, che ci appartiene.
Nella
letteratura realistica si possono incontrare tipi e personaggi, il protagonista
è solitamente un personaggio, che subisce mutamenti belli o brutti e che deve
spesso scontrarsi con le difficoltà della vita; gli altri personaggi sono
solitamente tipi che fanno parte della società.
Il Realismo ha
avuto due grandi maestri, Sthendal e Honorè De Balzac.
La narrazione
realistica è in genere caratterizzata da un narratore esterno e onnisciente,
che narra in maniera oggettiva e impersonale, se invece è in prima persona ci
sono sequenze in cui fa riflessioni, spiega, commenta, esprime giudizi
sull’argomento.
POEMA
Poema (dal
verbo poiem, deriva la parola poema e poesia
E’ una lunga
narrazione in versi. Il Poema era nato per essere ascoltata e quindi veniva
raccontato oralmente.
I
protagonisti sono gli eroi nati dagli Dei.
I PERSONAGGI DEL POEMA
L’eroe è
Kalos Kai Agazos cioè bello e buono
Kalos è
l’insieme delle qualità degli eroi per i genitori divini.
Agazos è rispettare la volontà divina.
Odisseo è
l’uomo di multiforme ingegno.
MITO
Il mito nasce
dal bisogno dell’uomo di spiegare eventi per noi del tutto naturali
Il mito veniva
trasmesso oralmente in generazione in generazione
Miti cosmogonici:
nascita dell’Universo
Miti antropogenico:
nascita dell’uomo
Miti
teogonici: nasciti degli Dei
Miti
eziologici: nascita del lavoro
Miti eroici:
narrazione di avventure eroiche
GRAMMATICA
Modo indicativo = serve per indicare una cosa sicura
Modo congiuntivo: si usa per esprimere un dubbio o un augurio,
il congiuntivo si usa sempre nella preposizione principale
Modo condizionale: si usa per esprimere un desiderio o per esprimere una condizione. il
condizionale si usa per il periodo ipotetico. Il periodo ipotetico è un periodo
che è formato da una protasi (anticipazione).
Se + condizionale.
E’ da una apodosi.
Modo imperativo:
ha sola la seconda forma; per le altro persone si usa il congiuntivo esortativo
Modo infinito: si usa nella preposizione
principale
Modo participio: ha la doppia dicitura di verbo e di
nome, si può sostituite il pronome relativo con il participio presente
MODO INDICATIVO E SUOI TEMPI
Si può usare
il presente
nei seguenti casi:
-
Per
indicare un fatto che accade in questo momento;
-
Per
indicare un fatto consueto che si ripete regolarmente (presente di
consuetudine)
-
Un
fatto che è sempre vero (presente atemporale)
-
Per
un fatto che si verificherà sicuramente
nel futuro
-
Nei
testi narrativi o storico descrittivi il presente viene spesso usato al posto
di un tempo passato per dare immediatezza ai fatti narrati. (presente storico)
L’imperfetto
indica una azine passata considerata nel suo svolgimento a si usa anche:
-
Nelle
narrazione, Nelle descrizioni (imperfetto narrativo e imperfetto descrittivo)
-
Per
indicate una azione che si ripeteva abitualmente nel passato (imperfetto di
consuetudine)
Il passato prossimo
Il passato
prossimo indica un fatto avvenuto in un passato molto recente.
Trapassato prossimo
Il trapassato prossimo è tempo che si usa in una preposizione
relativa.
SI riferisce ad un’azione accaduta
prima di un’azione principale avvenuta nel passato
Passato remoto
Il passato
remoto indica un fatto avvenuto nel passato considerato al di fuori della sua
durata e definitivamente conclusa nel passato
Trapassato remoto
Il trapassato remoto indica un fatto
avvenuto e definitivamente concluso nel passato prima di un altro fatto
avvenuto nel passato ed espresso da un verbo al passato remoto.
Futuro semplice
Indica un fatto che nel momento in
cui si parla deve ancora avvenire o giungere a compimento. Si può anche usare:
-
per esprimere un ordine relativo al futuro
(imperativo futuro);
-
con
valore esclamativo dubitativo-
esclamativo:
-
per
esprimere approssimazione;
-
per
esprimere una concessione:
Futuro anteriore
Il futuro anteriore indica un evento
futuro che sarà già compiuto o dovrà necessariamente essere compiuto prima che
se ne realizzi un altro, anch’esso futuro
PRONOME RELATIVO
Quando
vogliamo aggettivare qualcosa, alle volte un pronome relativo può svolgere la funzione
che assume l’aggettivo nella frase.
Si può
connotare semplicemente con un attributo ma a volte bisogna usare anche dei
verbi, quindi bisogna usare il pronome
relativo per mettere in relazione.
Correggerò più avanti, perché non era questo il lavoro da consegnare per oggi (naturalmente anche questo era da fare...)
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