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lunedì 24 febbraio 2014


  APPUNTI DI GIANLUCA LORIGLIOLA

                         CARRATTERISTICHE LETTERARIE
SEQUENZE
-          Possono essere  dinamiche ( procedono) o statiche ( non fanno procedere l’azione);
-          Narrative: raccontano le vicende e delle azioni dei vari personaggi e contengono verbi d’azione ( dinamiche );
-          Descrittive: contengono descrizioni di personaggi, luoghi, situazioni. Possono essere oggettive, quando l’autore non esprime alcuno suo parere, mentre sono soggettive quando esprime alcuni suoi giudizi ( statiche);
-          Dialogiche: sono le sequenze in cui i personaggi parlano. Possono essere sia dinamiche che statiche;
-          Riflessive: contengono i pensieri dei personaggi ( statiche );
-          Espositive: contengono informazioni, spesso sotto forma di elenco
Personaggi e tipi:
-          personaggio (dinamici)= persona che appare durante la narrazione, non ha molte caratteristiche che cambia durante il racconto e di solito non sono i protagonisti;
-          Tipo (statico) = colui che mantiene una personalità costante durante tutto il racconto.
Fabula ed intreccio
-          -fabula:ordine cronologico degli eventi.
-          -intreccio:ordine in cui l’autore racconta gli eventi.
GENERI LETTERARI
FIABA:
Caratteristiche della fiaba
Schema della fiaba di Propp
Situazione iniziale
          
Rottura  dell’equilibrio
          
Peripezie
          
Conclusione

Ruoli fondamentali di Propp
Eroe, antagonista, falso eroe, mandante, mentore, aiutante, il sovrano e la principessa

Principali funzioni di Propp
Allontanamento, divieto, infrazione, danneggiamento + mancanza, partenza, conseguimento del mezzo magico, vittoria, ritorno, persecuzione, arrivo in incognito, identificazione, smascheramento, nozze.

In una fiaba l’ordine delle funzioni non muta mai ma non è necessario che ci siano tutte.

Differenze tra fiaba e favola
Fiaba
Racconta fantastico, tramandata oralmente, confluiscono bellezze ed orrori del mondo reale sottoforma di oggetti magici o personaggi.
Favola
Nasce come storia scritta in prosa o versi con intenti pedagogici e moraleggianti, molto spesso i personaggi sono animali.
La morale è esplicita

Somiglianze tra fiaba ed epica
Entrambe hanno una origine orale.
Sono alle origini della narratologia
Fiaba: sviluppa sogni/desideri delle persone comuni
Epica = sviluppa argomenti più elevati adeguate a classi ricche

Storia della fiaba
Primo/secondo secolo d.C.:           fabula      milesia, in Grecia e a Roma 
                                                       
                                                           Sono narrazioni
                                                            Inizio di tutto, dei romanzi alla base della narratologia
Terzo secolo d.C.: Apuleio (autore) scrive: la metamorfosi e l’asino d’oro

Tardo latino: origine scritta della fiaba
                                                       
                                           “La bella fabella” – La bella fabula                                               
                                                   
                                           Favola di amore e di psiche che contiene  l’elemento tipo della fiaba

Diciottesimo/Diciannovesimo secolo: i letterati cominciano a trascrivere le fiabe non rivolte soltanto ai bambini

GIALLO
Storia del giallo
Dall’830 l’uomo riscopre il realismo, viene rivalutato il sentimento (romanticismo), l’intellettuale  vive una crisi.
Nell’890 gli intellettuali non sono più necessari nella società. Le competenze scientifiche, vanno un’impennata tale che permette di sviluppare una società industrializzata. Esaltando il gusto il per la narrazione realistica, lo scrittore può produrre un documento umano. Il positivismo di basa sulla scienza, il mondo si basa tutto sulle leggi scientifiche.
Il positivismo si basa sulla fiducia dell’uomo che ha verso la scienza e il miglioramento.
Questa grande fiducia fa si che venga trasportata nei romanzi, che diventano più scientifici
Conan  Doyle  crea Sherlock Holmes, che grazie al metodo scientifico e l’intuizione riesce a risolvere i casi più strani/difficili.

 



 NARRATIVA REALISTICA
Reale è tutto ciò che attiene a noi esseri viventi, che ci circonda, che ci appartiene.
Nella letteratura realistica si possono incontrare tipi e personaggi, il protagonista è solitamente un personaggio, che subisce mutamenti belli o brutti e che deve spesso scontrarsi con le difficoltà della vita; gli altri personaggi sono solitamente tipi che fanno parte della società.
Il Realismo ha avuto due grandi maestri, Sthendal e Honorè De Balzac.
La narrazione realistica è in genere caratterizzata da un narratore esterno e onnisciente, che narra in maniera oggettiva e impersonale, se invece è in prima persona ci sono sequenze in cui fa riflessioni, spiega, commenta, esprime giudizi sull’argomento.

POEMA
Poema (dal verbo poiem, deriva la parola poema e poesia
E’ una lunga narrazione in versi. Il Poema era nato per essere ascoltata e quindi veniva raccontato oralmente.
I protagonisti sono gli eroi nati dagli Dei.
I PERSONAGGI DEL POEMA
L’eroe è Kalos Kai Agazos cioè bello e buono
Kalos è l’insieme delle qualità degli eroi per i genitori divini.
Agazos è rispettare la volontà divina.
Odisseo è l’uomo di multiforme ingegno.

MITO
Il mito nasce dal bisogno dell’uomo di spiegare eventi per noi del tutto naturali
Il mito veniva trasmesso oralmente in generazione in generazione
Miti cosmogonici: nascita dell’Universo
Miti antropogenico: nascita dell’uomo
Miti teogonici: nasciti degli Dei
Miti eziologici: nascita del lavoro
Miti eroici: narrazione di avventure eroiche
                         

                                              GRAMMATICA
Modo indicativo = serve per indicare una cosa sicura
Modo congiuntivo:  si usa per esprimere un dubbio o un augurio, il congiuntivo si usa sempre nella preposizione principale
Modo condizionale: si usa per esprimere un desiderio o per esprimere una condizione. il condizionale si usa per il periodo ipotetico. Il periodo ipotetico è un periodo che è formato da una protasi (anticipazione).
Se + condizionale.
E’ da una apodosi.

Modo imperativo: ha sola la seconda forma; per le altro persone si usa il congiuntivo esortativo

Modo infinito: si usa nella preposizione principale
Modo participio: ha la doppia dicitura di verbo e di nome, si può sostituite il pronome relativo con il participio presente 
MODO INDICATIVO E SUOI TEMPI
Si può usare
 il presente nei seguenti casi:
-          Per indicare un fatto che accade in questo momento;
-          Per indicare un fatto consueto che si ripete regolarmente (presente di consuetudine)
-          Un fatto che è sempre vero (presente atemporale)
-          Per un fatto  che si verificherà sicuramente nel futuro
-          Nei testi narrativi o storico descrittivi il presente viene spesso usato al posto di un tempo passato per dare immediatezza ai fatti narrati. (presente storico)

L’imperfetto indica una azine passata considerata nel suo svolgimento a si usa anche:
-          Nelle narrazione, Nelle descrizioni (imperfetto narrativo e imperfetto descrittivo)
-          Per indicate una azione che si ripeteva abitualmente nel passato (imperfetto di consuetudine)

Il passato prossimo
Il passato prossimo indica un fatto avvenuto in un passato molto recente.
Trapassato prossimo
Il trapassato prossimo è  tempo che si usa in una preposizione relativa.
SI riferisce ad un’azione accaduta prima di un’azione principale avvenuta nel passato

Passato remoto
Il passato remoto indica un fatto avvenuto nel passato considerato al di fuori della sua durata e definitivamente conclusa nel passato
Trapassato remoto
Il trapassato remoto indica un fatto avvenuto e definitivamente concluso nel passato prima di un altro fatto avvenuto nel passato ed espresso da un verbo al passato remoto.

Futuro semplice
Indica un fatto che nel momento in cui si parla deve ancora avvenire o giungere a compimento. Si può anche usare:
-           per esprimere un ordine relativo al futuro (imperativo futuro);
-          con valore esclamativo  dubitativo- esclamativo:
-          per esprimere approssimazione;
-          per esprimere una concessione:

Futuro anteriore
Il futuro anteriore indica un evento futuro che sarà già compiuto o dovrà necessariamente essere compiuto prima che se ne realizzi un altro, anch’esso futuro



PRONOME RELATIVO
Quando vogliamo aggettivare qualcosa, alle volte un pronome relativo può svolgere  la funzione   che assume l’aggettivo nella frase.
Si può connotare semplicemente con un attributo ma a volte bisogna usare anche dei verbi,  quindi bisogna usare il pronome relativo per mettere in relazione.





1 commento:

  1. Correggerò più avanti, perché non era questo il lavoro da consegnare per oggi (naturalmente anche questo era da fare...)

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