LA LETTERATURA E IL TEATRO
La Letteratura greca, espressione
dell'antica Grecia e della sua ricchissima cultura, è tra gli elementi fondanti
di gran parte della cultura occidentale.
L'attività letteraria, nel periodo
classico, si esprimeva anche attraverso il teatro, con la rappresentazione di Tragedie, Commedie, Drammi satireschi, e la storiografia.
-La Tragedia
La rappresentazione delle
tragedie avveniva dapprima ad opera di girovaghi nelle diverse piazze delle poleis, in
seguito divenne un'esperienza comunitaria dalla quale il popolo traeva
insegnamenti etici e morali.
I tre principali autori di
tragedie furono: Eschilo, Sofocle ed Eurìpide, che raccontarono la storia di
Atene dal trionfo sui Persiani fino alla sconfitta nella guerra del
Peloponneso.
Aristotele mette a fuoco alcuni
degli aspetti principali del genere della Tragedia attraverso una sua celebre definizione:
“La tragedia consiste nella riproduzione di un'azione seria e compiuta, dotata
di una certa estensione, composta in una lingua di stile elevato grazie a tutte
le forme di abbellimento retorico in modo diverso in ciascuna delle parti che
la compongono, rappresentata da personaggi che agiscono, e quindi non
raccontata, capace di suscitare, attraverso la compassione e la paura, la
purificazione di simili sentimenti”. Egli evidenzia l'importanza
dell'imitazione, il contenuto “serio” (contrapposto a quello “ridicolo” della Commedia), la conclusione appropriata, la giusta lunghezza, l'equilibrio
stilistico, la reazione del pubblico davanti agli aspetti drammatici della
vicenda.
-La Commedia
La Commedia, nata in Grecia, al
tempo della guerra del Peloponneso, viene divisa in tre fasi: la commedia
antica, la commedia di mezzo, la commedia nuova.
Il maggior rappresentante della
commedia antica fu Aristòfane, nelle cui opere prevalgono i problemi politici e
culturali.
La commedia di mezzo, di cui non ci sono pervenute testimonianze, era un genere di
evasione e i cui temi erano raramente politici.
Con la commedia nuova entriamo nel periodo ellenistico dove si affrontano i problemi dell'individuo e non più della
società.
-Il Dramma satiresco
La definizione Dramma satiresco deriva dal coro, costituito da attori vestiti da satiri, abitanti dei boschi, metà capri e metà
uomini. I contenuti erano spesso simili ai temi trattati nelle tragedie, ma in
una versione comica e divertente.
-La Storiografia
Una parte rilevante della cultura
greca fu costituita dalla storiografia, cioè dalla produzione di opere storiche e
dallo studio degli autori che le hanno scritte.
Gli storiografi principali
dell'età classica sono: Erodoto, Tucidide e Senofonte.
Erodoto introduce il concetto
della storia come insieme di tutti quegli eventi prodotti dall'uomo che hanno
una ripercussione nel presente. La sua Opera viene divisa in nove libri
dal titolo “Le Storie”, in cui affronta il tema della guerra tra Greci e Persiani,
facendo ricerche personali.
Tucidide racconta la guerra del Peloponneso in prima persona dato che vi aveva partecipato
come stratega all'inizio della sua carriera politica.
Dopo aver subito una dura
sconfitta, venne costretto all'esilio e qui compose l'Opera considerata ancora
oggi un capolavoro. Fece, infatti, una ricostruzione minuziosa degli eventi,
accompagnati da riflessioni di tipo politico sia personali che di altri personaggi.
Il suo stile elegante e sobrio verrà imitato per molti secoli fino in età
moderna. Il racconto della guerra del Peloponneso, interrotto da Tucidide,
verrà ripreso dal suo successore Senofonte.
(Martina Odorico)
-Oratoria
L'oratoria è un genere letterario
ed uno strumento di comunicazione che si sviluppò nella democratica Atene. In ciascuno dei momenti della vita pubblica della polis nasce una produzione
specifica di discorsi ed emergono personaggi professionalmente dediti alla loro
composizione. L'oratore diventa qui un protagonista della politica. I maggiori
oratori furono Demostene, Lisia e Isocrate.
(Irene
Fantin)
IL TEATRO
-Opere
teatrali
Nei teatri greci venivano rappresentate Tragedie, Commedie e Drammi satireschi.
La rappresentazione delle tragedie divenne
fondamentale per la comunità e acquistò sempre più un valore educativo. Il
popolo infatti si trovava insieme e assisteva a rappresentazioni da cui veniva
coinvolto emotivamente, traendo insegnamenti.
I principali autori di tragedie
furono Eschilo, Sofocle ed Euripide.
Eschilo è autore dell’unica tragedia di
argomento storico rimastaci, “I Persiani”, nella quale viene rappresentata la
sconfitta di Serse e della sua flotta a Salamina.
Sofocle affronta nelle sue tragedie temi
religiosi mentre quelle di Euripide sono influenzate dalla corrente filosofica della Sofistica.
Ogni tragedia si componeva di diversi momenti:
il prologo (prima scena), l’ingresso del coro, gli episodi recitati,
intervallati da canti corali e l’esodo (ultima scena). Gli elementi costitutivi
erano dunque due: i personaggi (sempre rappresentati da uomini), che
indossavano maschere, e il coro.
Oltre alle tragedie, nei teatri venivano
rappresentate anche commedie e drammi satireschi. Il maggiore
rappresentate della Commedia fu Aristofane, le cui opere rappresentavano temi di attualità
politica e culturale (critica della corruzione, delle lotte interne alla
città).
Il dramma satiresco consisteva in un’azione
giocosa, a lieto fine: era una sorta di conclusione leggera dopo le
rappresentazioni tragiche. I contenuti erano attinenti ai temi delle tragedie,
ma in una versione comica e divertente. L’unico dramma satiresco che ci è
giunto per intero è “Il Ciclope” di Euripide.
(Iacopo
Bartoli)
-La struttura del teatro greco
Il teatro divertiva, insegnava e costava molto poco, i poveri, poi,
(per volere di Pèricle) assistevano gratuitamente.
Il teatro greco trae origini dalle primitive sistemazioni dei
luoghi all'aperto in cui si svolgevano danze con rituali connessi al culto
dionisiaco.
Un primo tentativo di costruzione
a forma circolare si attuò durante il periodo di Gelone I e Dionisio III, a
Siracusa. Solo nel IV secolo a.C. si ebbero delle cavee interamente in
pietra, come quelle di Epidauro, Atene, Corinto e Delfi; i resti monumentali di
teatri greci che possediamo risalgono, però, essenzialmente al periodo
ellenistico.
Il teatro greco risulta composto
di tre parti: la cavea,
l'orchestra e la scena. Nella parte più
bassa, uno spazio circolare, che risultava avvolto dalle gradinate, detto
appunto orchestra (dal verbo greco "danzare"), era destinato al coro.
Dalla parte opposta delle gradinate, c'era la scena (skhnh, =
"tenda") vera e propria, sopraelevata rispetto all'orchestra e
limitata sul fondo e sui lati dapprima da elementi mobili, poi da costruzioni
architettoniche fisse.
Il pubblico invece si
sedeva nella cavea (koi/lon),
addossata ad un pendio naturale, su sedili concentrici e digradanti, scavati
nella roccia, che scendevano fino al piano dell'orchestra.
Lo spettacolo durava dalla
mattina al tramonto: le donne occupavano l'ultima fila in alto, mentre i giovani
e le autorità sedevano vicino all'orchestra, gli altri cittadini nelle
file intermedie.
(Massimo
Galassi)