Translate

lunedì 24 febbraio 2014

appunti di Davide Gaudiano



APPUNTI DI ITALIANO
Le sequenze :
̶        Sono delle parti in cui è possibile scomporre un testo narrativo;
̶        Possono essere dinamiche ( le azioni continuano) o statiche ( non fanno procedere l’azione);
̶        Narrative: raccontano le vicende e delle azioni dei vari personaggi e contengono verbi d’azione ( dinamiche );
̶        Descrittive: contengono descrizioni di personaggi, luoghi, situazioni. Possono essere oggettive, quando l’autore non esprime alcuno suo parere, mentre sono soggettive quando esprime alcuni suoi giudizi ( statiche);
̶        Dialogiche: sono le sequenze in cui i personaggi parlano. Possono essere sia dinamiche che statiche;
̶        Riflessive: contengono i pensieri dei personaggi, vengono spesso utilizzati i verbi “pensare, credere” ( statiche );
̶        Espositive: contengono informazioni, spesso sotto forma di elenco, sui personaggi e la vicenda.
Personaggi e tipi:
̶        personaggio (dinamici)= persona che appare durante la narrazione, non ha molte caratteristiche che cambia durante il racconto e di solito non sono i protagonisti;
̶        Tipo (statico) = colui che mantiene una personalità costante durante tutto il racconto.
Fiaba:
̶        Gli elementi principali sono le peripezie e il lieto fine;
̶        I protagonisti sono gli eroi o eroine che compiono gesta fuori dal comune che lasciano il lettore sbalordito;
̶        La fiaba è un racconto fantastico che comprende le bellezze e gli orrori della vita, mente la favola è un racconto in prosa che comprende morali, vizi e virtù umane;
̶        l’ epica viene accostata alla fiaba perché ha uno schema simile. La fiaba ha incitato le classi  più povere a migliorare la loro posizione. L’ epica ha un linguaggio più ricercato. Tutte e due anticamente venivano trasmesse oralmente.
̶        Propp nel 1920 ha individuato : uno schema narrativo, otto ruoli principali e 31 funzioni cioè azioni compiute dai vari personaggi      (alcune volte non compaiono tutte).
Il giallo:
̵        Questo genere prende il nome dalle copertine di colore giallo con cui la Mondadori, nel 1929, ha rivestito dei racconti polizieschi;
̵        L’ argomento principale è il modo in cui il detective ( colui che risolve l’ enigma) conduce l’indagine;
̵        L’intellettuale vede una crisi negli anni 50 poiché non è più importante e vede una città industrializzata e fa fatica a trovare il suo ruolo, poi scopre che può essere utile, la letteratura può essere di aiuto: può produrre un documento umano chiedono il miglioramento della vita degli operai in fabbrica.

La narrativa realistica
̵        Reale è tutto ciò che attiene a noi esseri viventi, che ci circonda, che ci appartiene.
̵        Nella letteratura realistica si possono incontrare tipi e personaggi, il protagonista è solitamente un personaggio, che subisce mutamenti belli o brutti e che deve spesso scontrarsi con le difficoltà della vita; gli altri personaggi sono solitamente tipi che fanno parte della società.
̵        Il Realismo ha avuto due grandi maestri, Sthendal e Honorè De Balzac.
̵        La narrazione realistica è in genere caratterizzata da un narratore esterno e onnisciente, che narra in maniera oggettiva e impersonale, se invece è in prima persona ci sono sequenze in cui fa riflessioni, spiega, commenta, esprime giudizi sull’argomento (tutto questo nel Realismo).

APPUNTI DI GRAMMATICA

Il verbo è uno degli elementi fondamentali che compongono una frase.
È formato da una radice ( parte invariabile ), una vocale tematica ( colei che indica a quale coniugazione appartiene ), e da delle desinenze ( che specificano la persona, il tempo, il modo e l’aspetto)
Modi
·         Modo indicativo:
È il modo che indica una certezza, un evento certo.
·         Congiuntivo:
Per esprimere un desiderio o un dubbio o una condizione.
·        Modo condizionale: si usa sempre nella preposizione principale, rappresenta l’apodosi del periodo ipotetico (un periodo formato da una protasi e si esprime con se + modo congiuntivo).
I tempi dell’indicativo:
·        Presente:
o   presente di consuetudine: esprime azioni che si svolgono abitualmente;
o   presente atemporale: si usa per esprimere definizioni scientifiche o leggi;
o     presente con funzione di futuro;
o    presente storico.
Imperfetto:
o   è il tempo della narrazione.
Passato prossimo: si usa per esprimere fatti accaduti in un passato estremamente recente o per fatti passati i cui effetti si prolungano nel tempo.
·        Passato remoto: indica un’azione avvenuta nel passato ma che non ha più effetti nel presente.
·         Trapassato remoto: (non si usa più molto) indica un rapporto di anteriorità rispetto ad un passato remoto, un’azione accaduta prima di un altro evento (si trova nella principale) espresso con il passato remoto.
·         Trapassato prossimo: è un tempo che si trova sempre in una preposizione secondaria, che ha bisogno di essere sostenuto da un’altra frase, indica un’azione accaduta prima di un’altra.
·         Futuro semplice: indica azione che sicuramente accadrà in futuro, può essere anche usato:
o   per un comando rivolto al futuro;
o   esprimere stupore o un dubbio (valore dubitativo);
o   valore concessivo.
·         Futuro anteriore: è un tempo che non si usa mai nella principale ma nelle proposizioni dipendenti, ma con anteriorità.




APPUNTI DI EPICA

̵        L’epica è all’origine della letteratura e fa parte dell’insegnamento della lingua.
Miti:
̵        In epica è necessario parlare di mito (dal greco mythos, cioè narrazione), che sta all’origine di tutto ed è costituito da storie sacre. L’uomo aveva bisogno di darsi delle risposte, delle spiegazioni di certi eventi, credere in creature soprannaturali.
̵        Ogni civiltà aveva il suo mito, però potevano averne di simili, per esempio il mito del diluvio universale è presente nelle civiltà greca, precolombiana, sumera ed ebraica. In tutti è presente una divinità arrabbiata, tranne in quello precolombiano in cui solo gli uomini provvidenti che si rifugiano sui monti si salvano. In quello greco, il mito di Deucalione e Pirra, Zeus si arrabbia e manda pioggia per eliminare tutti tranne loro due. Quando scendono dalla barca però si sentono molto soli, allora Zeus si impietosisce e gli dice di raccogliere delle pietre e di gettarle alle loro spalle e che da quelle di Deucarione nasceranno uomini e da quelle di Pirra donne. La cosa realmente accaduta che potrebbe spiegare la presenza di questo mito nelle quattro civiltà è il disgelo (ossia lo scioglimento dei ghiacciai), avvenuto molti secoli prima della nascita della scrittura quindi ci deve essere stata una tradizione orale molto forte, soprattutto in quella precolombiana che è più lontano rispetto alle altre che sono vicine.
̵        Esistono diversi tipi di miti:
̵        -miti cosmogonici: che narrano la nascita dell’universo, il passaggio dal caos all’ordine;
̵        -miti antropogonici: che narrano la nascita dell’uomo;
̵        -miti teogonici: che narrano la nascita delle divinità e delle loro discendenze;
̵        -miti eziologici: che spiegano la nascita delle attività;

Gli eroi:
̵        Gli eroi sono i protagonisti dei poemi e sono figli di un umano e una divinità.
̵        Possiedono caratteristiche particolari, l’eroe è kalos kai agazos, che significa “bello e buono”, e sono caratteristiche che hanno tutti gli eroi, bello deriva dall’essere figlio di una divinità e buono perché in grado di rispettare la volontà divina.

Nessun commento:

Posta un commento