APPUNTI DI
ITALIANO
Le sequenze :
̶
Sono delle parti in cui è possibile scomporre un testo narrativo;
̶
Possono essere dinamiche ( le azioni continuano) o statiche ( non
fanno procedere l’azione);
̶
Narrative: raccontano le vicende e delle azioni dei vari personaggi
e contengono verbi d’azione ( dinamiche );
̶
Descrittive: contengono descrizioni di personaggi, luoghi,
situazioni. Possono essere oggettive, quando l’autore non esprime alcuno suo
parere, mentre sono soggettive quando esprime alcuni suoi giudizi ( statiche);
̶
Dialogiche: sono le sequenze in cui i personaggi parlano. Possono
essere sia dinamiche che statiche;
̶
Riflessive: contengono i pensieri dei personaggi, vengono spesso
utilizzati i verbi “pensare, credere” ( statiche );
̶
Espositive: contengono informazioni, spesso sotto forma di elenco,
sui personaggi e la vicenda.
Personaggi e
tipi:
̶
personaggio (dinamici)= persona che appare durante la narrazione,
non ha molte caratteristiche che cambia durante il racconto e di solito non
sono i protagonisti;
̶
Tipo (statico) = colui che mantiene una personalità costante
durante tutto il racconto.
Fiaba:
̶
Gli elementi principali sono le peripezie e il lieto fine;
̶
I protagonisti sono gli eroi o eroine che compiono gesta fuori dal
comune che lasciano il lettore sbalordito;
̶
La fiaba è un racconto fantastico che comprende le bellezze e gli
orrori della vita, mente la favola è un racconto in prosa che comprende morali,
vizi e virtù umane;
̶
l’ epica viene accostata alla fiaba perché ha uno schema simile.
La fiaba ha incitato le classi più
povere a migliorare la loro posizione. L’ epica ha un linguaggio più ricercato.
Tutte e due anticamente venivano trasmesse oralmente.
̶
Propp nel 1920 ha individuato : uno schema narrativo, otto ruoli
principali e 31 funzioni cioè azioni compiute dai vari personaggi (alcune volte non compaiono tutte).
Il giallo:
̵
Questo genere prende il nome dalle copertine di colore giallo con
cui la Mondadori, nel 1929, ha rivestito dei racconti polizieschi;
̵
L’ argomento principale è il modo in cui il detective ( colui che
risolve l’ enigma) conduce l’indagine;
̵
L’intellettuale vede una crisi negli anni 50 poiché non è più
importante e vede una città industrializzata e fa fatica a trovare il suo
ruolo, poi scopre che può essere utile, la letteratura può essere di aiuto: può
produrre un documento umano chiedono il miglioramento della vita degli operai
in fabbrica.
La narrativa realistica
̵
Reale è tutto ciò che attiene a noi esseri viventi,
che ci circonda, che ci appartiene.
̵
Nella letteratura realistica si possono incontrare
tipi e personaggi, il protagonista è solitamente un personaggio, che subisce
mutamenti belli o brutti e che deve spesso scontrarsi con le difficoltà della
vita; gli altri personaggi sono solitamente tipi che fanno parte della società.
̵
Il Realismo ha avuto due grandi maestri, Sthendal e
Honorè De Balzac.
̵
La narrazione realistica è in genere caratterizzata da
un narratore esterno e onnisciente, che narra in maniera oggettiva e
impersonale, se invece è in prima persona ci sono sequenze in cui fa
riflessioni, spiega, commenta, esprime giudizi sull’argomento (tutto questo nel
Realismo).
APPUNTI DI GRAMMATICA
Il verbo è uno degli elementi fondamentali che compongono una frase.
È formato da una radice ( parte invariabile ), una vocale tematica ( colei
che indica a quale coniugazione appartiene ), e da delle desinenze ( che
specificano la persona, il tempo, il modo e l’aspetto)
Modi
·
Modo indicativo:
È il modo che indica una certezza, un evento certo.
·
Congiuntivo:
Per esprimere un desiderio o un dubbio o una condizione.
·
Modo condizionale: si usa sempre nella
preposizione principale, rappresenta l’apodosi del periodo ipotetico (un
periodo formato da una protasi e si esprime con se + modo congiuntivo).
I tempi dell’indicativo:
·
Presente:
o
presente di consuetudine: esprime azioni che si
svolgono abitualmente;
o
presente atemporale: si usa per esprimere definizioni
scientifiche o leggi;
o
presente con funzione di futuro;
o
presente
storico.
Imperfetto:
o
è il tempo della narrazione.
Passato
prossimo: si usa per esprimere fatti accaduti in un passato estremamente
recente o per fatti passati i cui effetti si prolungano nel tempo.
·
Passato remoto: indica un’azione avvenuta nel passato ma che non ha
più effetti nel presente.
·
Trapassato remoto: (non si usa più molto) indica un rapporto di anteriorità rispetto ad un
passato remoto, un’azione accaduta prima di un altro evento (si trova nella
principale) espresso con il passato remoto.
·
Trapassato prossimo: è un tempo che si trova sempre in una preposizione secondaria, che ha
bisogno di essere sostenuto da un’altra frase, indica un’azione accaduta prima
di un’altra.
·
Futuro semplice: indica azione che sicuramente accadrà in futuro, può essere anche usato:
o
per un comando rivolto al futuro;
o
esprimere stupore o un dubbio (valore dubitativo);
o
valore concessivo.
·
Futuro anteriore: è un tempo che non si usa mai nella principale ma nelle proposizioni
dipendenti, ma con anteriorità.
APPUNTI DI EPICA
̵
L’epica è all’origine della letteratura e fa parte
dell’insegnamento della lingua.
Miti:
̵
In epica è necessario parlare di mito (dal greco
mythos, cioè narrazione), che sta all’origine di tutto ed è costituito da
storie sacre. L’uomo aveva bisogno di darsi delle risposte, delle spiegazioni
di certi eventi, credere in creature soprannaturali.
̵
Ogni civiltà aveva il suo mito, però potevano averne
di simili, per esempio il mito del diluvio universale è presente nelle civiltà
greca, precolombiana, sumera ed ebraica. In tutti è presente una divinità
arrabbiata, tranne in quello precolombiano in cui solo gli uomini provvidenti
che si rifugiano sui monti si salvano. In quello greco, il mito di Deucalione e
Pirra, Zeus si arrabbia e manda pioggia per eliminare tutti tranne loro due.
Quando scendono dalla barca però si sentono molto soli, allora Zeus si
impietosisce e gli dice di raccogliere delle pietre e di gettarle alle loro
spalle e che da quelle di Deucarione nasceranno uomini e da quelle di Pirra
donne. La cosa realmente accaduta che potrebbe spiegare la presenza di questo
mito nelle quattro civiltà è il disgelo (ossia lo scioglimento dei ghiacciai),
avvenuto molti secoli prima della nascita della scrittura quindi ci deve essere
stata una tradizione orale molto forte, soprattutto in quella precolombiana che
è più lontano rispetto alle altre che sono vicine.
̵
Esistono diversi tipi di miti:
̵
-miti cosmogonici: che narrano la nascita dell’universo,
il passaggio dal caos all’ordine;
̵
-miti antropogonici: che narrano la nascita
dell’uomo;
̵
-miti teogonici: che narrano la nascita delle
divinità e delle loro discendenze;
̵
-miti eziologici: che spiegano la nascita delle
attività;
Gli eroi:
̵
Gli eroi sono i protagonisti dei poemi e sono figli di
un umano e una divinità.
̵
Possiedono caratteristiche particolari, l’eroe è kalos
kai agazos, che significa “bello e buono”, e sono caratteristiche che hanno
tutti gli eroi, bello deriva dall’essere figlio di una divinità e buono perché
in grado di rispettare la volontà divina.
Nessun commento:
Posta un commento