CAPITOLO 9
Si continua con la vita di
Gertrude che, nell’adolescenza viene portata in un convento per essere istruita
(i nobili mandavano le figlie a studiare nei conventi). Là, incontrando alcune
coetanee, scopre che lei non ha più quell’aria di dominazione che aveva in
famiglia, ma al contrario era un po’ sottomessa, messa al di sotto delle altre
ragazze. Gertrude pensa quindi che, siccome nel convento si deve far monaca con
il suo consenso, basta con non acconsenti (dato che lei non voleva andarci). Ma
non sarà così. La fede però poteva essere un aiuto per Gertrude, ma per come le
era stato insegnato (ovvero avere dei privilegi nella vita terrena) non poteva
essere il suo vero aiuto.
Gertrude, di conseguenza,
scrive una lettera al padre, ma questa lettera è molto sincera e
inopportuna. Questa lettera poi la
prenderà la badante del convento, che la consegnerà al padre. Gertrude viene
quindi mandata a casa, sentendosi nella più completa solitudine e freddezza. È
il momento più tragico della sua vita (in questo passo, si scopre la conoscenza
di Manzoni della psicologia umana). Il principe (il padre) legge la lettera e
si arrabbia molto con la figlia: quest’ultima si sente in colpa e vive i
successivi 4 giorni nella reclusione di una stanza, completamente sola. In
quest’occasione Gertrude pensa che abbia bisogno di essere trattata
diversamente. Scrive quindi un’altra lettera al padre, questa volta di scuse e
di perdono. Si scopre un altro stile di Manzoni: i termini all’inizuio e alla
fine del periodo appartengono allo stesso campo semantico.
CAPITOLO 10
Il capitolo si apre con una
riflessione del narratore onnisciente: “l’animo
dei giovani è come un fiore che sboccia, ha un fragile stelo che, alla prima
folata di vento, si spezza”.
Nella lettera di scuse di Gertrude,
il padre vede il modo con cui comandare la figlia a fare ciò che vuole lui.
Questo si capisce dal fatto che Gertrude si trova sempre a dire sì e, quindi
acconsente di ritornare in convento. Il padre cerca in tutti i modi di
falsificare la realtà, per far in modo che la figlia segua quello che vuole
lui, con delle minacce velate, tipo “devo
infierire sulla mia condotta” oppure “avrò una figlia che sarà trattata male per non essere andata in convento”. Detto questo, Gertrude si trova a dire di
nuovo sì, per ben 2 volte: il sì al padre di ritornare al convento e il sì all'esame per essere ammessa al convento.
Mario