L’ILIADE
L’Iliade
è un racconto che narra le vicende della guerra di Troia, tra achei e troiani.
Passi analizzati
Il brutto Tersite
In questo racconto viene
mostrato il concetto greco di “bello e buono”. Quest’uomo è tanto brutto, sia
per la sua fisionomia che per il carattere di questo personaggio. Infatti, quando ne ha l’occasione inizia a mettere
in cattiva luce le persone, e così fa con le figure di Agamennone, Achille ed
Odisseo.
Ettore, Andromaca e Astianatte
È uno dei passi più
sentimentali del poema. Viene mostrato infatti il lato di padre e merito di
Ettore, figlio del re di Troia, il cui compito è quello di difensore la città. Egli
sa di andare incontro ad una morte sicura, ma è il suo destino (la Moira ) ed ad esso non può
sottrarsi. Prima della battaglia però, va dalla moglie e dal figlio a cui, con
affetto paterno, augura un futuro glorioso quanto e più del suo. Andromaca non vorrebbe
che Ettore andasse in guerra, ma che restasse al suo fianco in quanto ella non
ha altri componenti della famiglia, se non suo marito: l’unico che, finché le
starà accanto, la proteggerà dal diventare una schiava.
La morte di Patroclo
Patroclo, con il
consenso di Achille, va a combattere contro i Troiani con le armi di quest’ultimo.
Viene scambiato per l’eroe acheo e muore per volontà del dio Apollo (che lo
colpisce la prima volta), e da Ettore (che gli da il colpo finale), al quale il
morente predice il destino.
Morte di Ettore
Nel passo, si legge la
vendetta di Achille, infuriato per l’uccisione del suo amico Patroclo. Egli uccide
Ettore e fa scempio del suo cadavere, trascinandolo legato al suo carro, per
poi spogliarlo delle armi e consegnarne il corpo esanime agli Achei.
In ginocchio da Achille
Priamo, padre di Ettore e re di Troia,
si reca da Achille per implorarlo di consegnarli il corpo dell’amato figlio, cosicché
possa dargli una degna sepoltura. Lo fa con grande arte oratoria, senza perdere
la sua dignità di padre e di re, benché sia nella vergognosa situazione dell’implorare
colui che ha tolto la vita a suo figlio. Achille, commosso dalle parole che gli
vengono rivolte, si commuove, e consegna il corpo di Ettore a Priamo.
L’ODISSEA
L’Odissea è un poema che narra il viaggio di ritorno in patria del suo eroe eponimo (da cui prende nome) Odisseo (in greco, o Ulisse in latino).
L’Odissea è più conosciuta maggiormente rispetto all’Iliade, tanto che è diventata anche un nome comune, usato per indicare un viaggio particolarmente lungo o che ha presentato diversi ostacoli, come quello di Ulisse.
Il poema si divide in tre parti:
-la telemachia = i primi 4 libri / partenza di Telemaco (figlio di Odisseo) alla ricerca del padre;
-il nucleo telematico = dal 5° al 12° libro / narrati in prima persona da Odisseo che narra i suoi viaggi;
-e il Nòstos = dal 13° al 24° libro / che raccontano il viaggio di ritorno ad Itaca e l’uccisione dei Proci.
Odisseo è considerato un personaggio politropos = multiforme ( polis + tropos > molto + forma).
Nelle traduzioni recenti, è persona con:
-capacità di adattamento, assumendo un comportamento adeguato
alle diverse situazioni;
-astuzia;
-ingegno;
-abilità di parola, con cui può ottenere ciò che desidera (nel
bene e nel male);
(-capacità di combattimento, anche se non è la sua dote
principale.)
Passi analizzati
La tela di
Penelope
Ad Itaca si trova Penelope, sola contro i Proci, ossia dei
principi che la chiedono in moglie. Ella però, nel buio della sua stanza,
nasconde la speranza del ritorno di Odisseo.
È nella sua stanza infatti, che Penelope cela l’inganno: tessuto
come la sua tela, che disfà ogni notte e rifà ogni giorno, promettendo che
sposerà un Procio quando essa sarà conclusa.
I Proci infatti devono rispettare questa condizione, per
rispettare i valori della morte (la tela deve coprire il corpo senza vita di
Laerte, padre di Odisseo) e della famiglia e il lavoro di Penelope, che usa a
suo vantaggio. Per questo motivo è considerata una donna saggia. Inoltre distribuisce
speranza ad ogni pretendente senza promettere nulla.
Il titolo del sonetto è il primo verso, ciò vuol dire che
sonetto non ha titolo. Nel sonetto i versi hanno quasi tutti la stessa
lunghezza. Nella epica classica i versi hanno la stessa lunghezza metrica.
Nella traduzione si cerca di mantenere i versi, ma questi non sono veri versi.
La dolce Nausicaa
Per volere di Poseidone, Odisseo naufraga nell'isola del re
Alcinoo, dove viene trovato spoglio e sporco dalla figlia del re, Nausicaa. Col
coraggio che le viene trasmesso da Atena, la fanciulla non prova paura vedendone
l’aspetto e ascolta ciò che egli le dice, conquistandola con la sua capacità
oratoria e paragonandone la giovinezza ad un germoglio.
Appena sveglio, prima dell’incontro con Nausicaa, l'eroe
si domanda se la terra su cui si trova è abitata o selvaggia. Egli cerca un
contatto con la civiltà, per il bisogno umano di comunicare.
La ninfa Calipso
La ninfa Calipso
Il
brano parla dell’ossessione della ninfa Calipso che non si accorge dei bisogni
di Odisseo. Ella vede solo i suoi sentimenti e la sua voglia di averlo con sé,
non capendo il perché della sua voglia di tornare a casa e ad una vita mortale
e incerta. Calipso impedisce ad Odisseo di partire e tenta di persuaderlo a
rimanere in tutti i modi, ma alla fine è costretta a lasciarlo partire per
volontà divina.
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