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mercoledì 19 novembre 2014

Capitoli 5° 6° e parte del 7°



Fra Cristoforo ansioso si reca da Lucia. Arriva nella sua casa e ascolta la vicenda. Arriva anche Renzo. Fra Cristoforo e Renzo hanno dei tratti di carattere simili, perché entrambi mal sopportano i prepotenti.  La differenza dei due è data dall’esperienza della vita, dall’età e dal ruolo che occupano nella società.
Una volta, finito di ascoltare il racconto di Lucia e Agnese Fra Cristoforo prende una soluzione coraggiosa, va direttamente nel palazzo di Don Rodrigo.
La descrizione del palazzo di Don Rodrigo illustra il gusto del tempo. Manzoni in questa sequenza richiama il contesto dell’orrido, del gotico. La descrizione ha una funzione ideologica, perché nell’orrorosità, nella decadenza della abitazione Manzoni richiama anche la decadenza del carattere della morale di chi lo abita. Lo scrittore scrive che l’abitazione è un luogo che fa venire i brividi, incuta terrore. Tutto intorno (l’impatto con le creature morti che sono penzoloni ai lati dell’ingresso) ha la funzione di incutere terrore, quasi a dissuadere. 
Quando Fra Cristoforo ha suonato il campanello è arrivato un vecchio servitore ad aprire la porta. E’ un personaggio secondario, rappresenta un’aiutante e quando apre la porta e vede Fra Cristoforo si meraviglia e pensa che Fra Cristoforo è vento a fare del bene. Anche nella dimora del male, il bene trova suo spazio.
Nel palazzo di Don Rodrigo si sta svolgendo un banchetto al quale è presente anche Don Attilio e il Dottor Azzeccagarbugli. In questo consesso Don Rodrigo e conte Attilio giocano sporco, vogliono mettere in difficoltà Fra Cristoforo, che cerca di mantenere la calma, fanno delle pesanti allusioni al suo passato.  Inizia il dialogo tra i due che si può definire il duello verbale molto acceso. Don Rodrigo si trova a casa sua, un luogo per lui sicuro e quindi può permettersi di rivolgersi a Fra Cristoforo con un tono e con gesti che sono senza rispetto ma con le parole che potrebbero esprimere obbedienza.
Dopo la conversazione Fra Cristoforo se ne va in tempesta, ha fatto riemergere Ludovico, e viene seguito dal servitore che li chiede un appuntamento perché vuole darli delle informazioni importanti.
Nel frattempo a casa di Lucia Agnese non si da per vinta e trova la soluzione del matrimonio per sorpresa. Un matrimonio in cui non è necessario che parroco sia con sapiente, importante che ci siano dei testimoni. Renzo li cerca e nella loro scelta mostra la sua intelligenza, perché sceglie una persona che conosce bene e di cui si può fidare, una persona che può accettare la richiesta perché può trovare un tornaconto personale e che può trovare il secondo testimone. Renzo sceglie Tonio che è il suo amico fidato e che ha un debito con Don Abbondio (che è anche un usuraio). Renzo da dei soldi a Tonio in modo che lui può riscattare la collana della moglie. Tonio si fa accompagnare dal suo fratello Cervaso che fa tutto quello che li dice. In questo modo Renzo e Lucia possono entrare nella casa del curato. 
                                                                                              Kseniya Lyulchak

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