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venerdì 26 settembre 2014

LA PREPOSIZIONE O FUNZIONALE SUBORDINANTE


 PREPOSIZIONI PROPRIE

Le preposizioni proprie sono elementi che non hanno un significato proprio, però sono parti fondamentali della frase e servono a collegare due elementi di un periodo, per questo sono anche chiamate funzionali subordinanti. 
Le preposizioni proprie si dividono in semplici e complesse: quelle semplici sono DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA o FRA e sono invariabili; quelle complesse sono date dall’unione tra le preposizioni semplici DI, A, DA, IN, SU con gli articoli determinativi IL, LO, LA, L’, I, GLI, LE e assumono un genere (maschile o femminile) e un numero (singolare o plurale). Anche CON si può unire con IL e I creando COL e COI, e così anche PER potrebbe formare le forme dette sincopate PEL e PEI, che però ormai non sono più molto utilizzate. La preposizione SU inoltre è l’unica preposizione propria che ha anche valore di avverbio.

PREPOSIZIONI IMPROPRIE


Le preposizioni improprie possono essere avverbi (dietro,dentro, sopra, sotto,circa, conto, dopo ecc.), aggettivi (lungo, salvo, secondo ecc.) o verbi (sono per lo più participi come durante, mediante, rasente, stante, nonostante, escluso ecc.) che hanno un loro significato proprio e all’interno della frase servono ad appoggiare un altro elemento.

 

LOCUZIONI PREPOSITIVE


Le locuzioni prepositive sono espressioni formate da due o più elementi, ad esempio da un avverbio e da una preposizione propria (sopra a, dietro a, lontano da, vicino a ecc.), da un nome e un verbo preceduti e seguiti da una preposizione semplice (nel mezzo di, a fianco di, in base a, a causa di, in compagnia di ecc.) o da una locuzione avverbiale a cui si aggiunge una preposizione propria (di fronte a, al di là di, in quanto a ecc.), con cui formano un tuttuno e sono usate come preposizioni.

                                                                                                                                      Ilaria Bernardis

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